Sta ppiccia la marina
Sta ppiccia la marina,
ludandilandì ludandilandà,
sta ppiccia la marina di Serranova*.
Ca pi lu fuecu no,
ludandilandì ludandilandà,
ca pi lu fuecu no si po’ passare.
Mu passa la Baresi,
ludandilandì ludandilandà,
mu passa la Baresi e ni lu stuta.
Tu va alla guerra e po’,
ludandilandì ludandilandà,
tu va alla guerra e po’ tuerni feritu.
No torno nè feritu,
ludandilandì ludandilandà,
no torno né feritu e né malatu.
Tornu nu giovanottu,
ludandilandì ludandilandà,
tornu nu giovanottu nnamuratu.
Sta bruciando la marina
Sta bruciando la marina,
ludandilandì ludandilandà,
sta bruciando la marina di Serranova*.
Che per il fuoco non,
ludandilandì ludandilandà,
che per il fuoco non si può passare.
Ora passa la Barese,
ludandilandì ludandilandà,
ora passa la Barese e ce lo spegne.
Tu vai alla guerra e poi,
ludandilandì ludandilandà,
tu vai alla guerra e poi torni ferito.
Non torno né ferito,
ludandilandì ludandilandà,
non torno né ferito e né malato.
Torno giovanotto,
ludandilandì ludandilandà,
torno giovanotto innamorato.
*Serranova= zona nei pressi di San Vito dei Normanni (BR)
Note: Questo vecchio canto si rintraccia sia a San Vito dei Normanni che a Carovigno (BR).
Ciò a ragione del fatto che l’area di Serranova coinvolta nell’incendio, realmente avvenuto, era abitata prevalentemente da sanvitesi, ma amministrativamente apparteneva e appartiene a Carovigno.
Nelle ultime strofe di questa versione del canto si scivola dalla cronaca dell’incidente al tema assoluto dell’amore, con l’effetto finale di ridimensionare il fatto contingente accaduto.
Un’ultima cosa a proposito del ritornello che in altri casi è rappresentato dal “trullallà” o dal “uellì uellà” o dal “tiritollallà”; qui è bellissimo ed elaborato “ludandilandì ludandilandà” con un effetto ritmico e di apertura vocale unici.
