La Teresina (San Vito dei Normanni)

La Teresina

Sotto all’albero, quel boschetto
c’è una pianta verdolina.
Sotto c’era la Teresina che piangeva per l’amor.
Sotto c’era la Teresina che piangeva per l’amor.

Teresina perchè piangi?
Io piango mi sento male.
Prendi l’ago col ditale e comincia a ricamar.
Prendi l’ago col ditale e comincia a ricamar.

Ricamare io non posso,
c’ho la vista se mi sbaglia.
C’ho l’amore che mi travaglia e lavorare non posso più.
C’ho l’amore che mi travaglia e lavorare non posso più.

Mo s’affaccia la sorella,
con la lingua serpentina.
“Sali sobbra” alla Teresina, e lascia andare quel birichhin. “Sali sobbra” alla Teresina, e lascia andare quel birichhin.

Biricchino io non sono,
e nemmeno mascalzone.
Sono un figlio di un gran signore, io l’amore lo so ben far.
Sono un figlio di un gran signore, io l’amore lo so ben far.

*sobbra= sopra
Note: E’ questo un piccolo acquarello di pena d’amore che Teresina patisce per colui che si dichiara “figlio di un gran signore”.
Ancora una volta in questo canto si ritrova il desiderio di accedere ad un mondo troppo lontano