L’arti ti lu trainieri
L’arti ti lu trainieri m’agghia mparari
l’arti all’amori mia l’agghia llivari.
Ffacciti alla finestra o ricciolona
dai tuoi capelli faccio una chioma.
Bellezza che tu tormi alla subbina
padrona del mio cuore ma tu sarai.
Amori amori no sciri cantannu
ci no iu pensu a tei e no ci tormu.
L’arte del trainiere
L’arte del trainiere devo imparare
affinchè il mio amore non debba più lavorare.
Affacciati alla finestra o ricciolona
dai tuoi capelli faccio una chioma.
Bellezza che dormi supina
padrona del mio cuore tu sarai.
Amore amore non cantare
se no io penso a te e non posso dormire.
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Note: Alcune strofe di questo canto si riferiscono ai momenti della notte, con le lunghe file di trainieri che passavano per il paese per viaggi più o meno lunghi.
Così intona “Tu tormi subbina, padrona del mio cuore”, o la preghiera che fa all’amata di “no sciri cantannu”, quando passa il carro, perchè il ricordo di lei non gli togliesse poi quel poco di sonno che la strada gli avrebbe permesso di fare.